Elezioni Europee: la sezione Gramsci del Partito Democratico per l’unità a Sinistra
In occasione delle recenti elezioni europee, la sezione Gramsci del Partito Democratico di Villa Castelli ha pubblicato un comunicato che mette in risalto l’importanza dell’unità a sinistra e il progresso sociale, culturale, economico e politico. Il comunicato riflette su eventi storici significativi e celebra le elezioni di figure di spicco del Mezzogiorno, che rappresentano la voce di un’Italia progressista e impegnata nella lotta contro il fascismo, la mafia e ogni forma di sfruttamento. Il testo integrale del comunicato, redatto dal Segretario del Partito Democratico di Villa Castelli, Dr. Benedetto Ligorio, offre un’analisi dettagliata delle recenti elezioni e un invito alla riflessione sul futuro politico del nostro Paese.
Nella lunga marcia del progresso culturale, sociale, economico e politico è importante tenere sempre ben chiari i punti di partenza e gli obiettivi da raggiungere.
Benché il nome del partito sia cambiato più volte – e nell’evoluzione politica è normale che ciò accada – non cambiano le idee, esse si evolvono in un rinnovamento nel solco della tradizione, perché come affermava Palmiro Togliatti “Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento”, espressione ripresa anche da Enrico Berlinguer, il cui sguardo è quest’anno sulla tessera del nostro partito, a sancire la ricucitura di uno strappo ideologico tra le forze di sinistra nella volontà di forgiare “una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane”.
Non possiamo dimenticare proprio oggi il 10 giugno, i 100 anni dal rapimento e dell’uccisione da parte di un gruppo di fascisti del deputato socialista Giacomo Matteotti, onorato oggi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (fratello di Piersanti Mattarella, come il comunista Pio La Torre, assassinato dalla mafia), di fronte allo stupendo monumento a lui dedicato a Roma. Matteotti contro i fascisti di Mussolini disse nel suo ultimo discorso nel maggio del 1924: “volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità”.
Oggi, in una fase politica nient’affatto eccellente per l’Europa, con un’ondata di conservatorismo, nazionalismo, razzismo, militarismo e di rigurgiti di ottusità religiose, il mezzogiorno della Repubblica Italiana ha scritto una bella pagina di riscatto, con l’elezione del sindaco di Bari Antonio De Caro al ruolo di europarlamentare, del Partito democratico, ma, anche con l’elezione di Alessandro Ruotolo, napoletano di sinistra, già giornalista del quotidiano comunista “Il Manifesto”, impegnato nella lotta contro la mafia e i neofascisti, sarà una voce importante, di un’Italia progressista e pulita, nel parlamento europeo, mancata l’elezione della brava avvocatessa Shady Alizadeh italo-iraniana, attiva nei diritti delle donne contro il sanguinario regime religioso e teocratico che incatena la Repubblica Iraniana, ma il suo peculiare impegno siamo sicuri continuerà nel nostro Partito, tanto più perché attiva a Barletta città di Carlo Cafiero e Olimpia Kutuzova (che furono grandi rivoluzionari pugliesi vicini a Bakunin e Marx). I nostri europarlamentari non sono soli, il voto del Mezzogiorno ha premiato anche il calabrese Mimmo Lucano, già sindaco del piccolo comune di Riace, città famosa per il ritrovamento dei bronzi ma anche e soprattutto per le pratiche di resilienza e ripopolamento multiculturale e lotta contro il razzismo contro la xenofobia, eletto nelle liste del gruppo Verdi-Sinistra. Sono nomi motivo d’orgoglio per il Mezzogiorno, nel permanere di una questione meridionale irrisolta, e di elitismo dei privilegiati delle rendite terriere che hanno rallentato lo sviluppo culturale ed economico meridionale, come scriveva Antonio Gramsci: “un mostruoso blocco agrario che nel suo complesso funziona da intermediario e da sorvegliante del capitalismo settentrionale e delle grandi banche. Il suo unico scopo è di conservare lo statu quo. Nel suo interno non esiste nessuna luce intellettuale, nessun programma, nessuna spinta a miglioramenti e progressi”.
Il latifondo e tutta la mentalità di rendita e conservazione che ruota intorno ad esso hanno determinato il ritardo culturale ed economico del Mezzogiorno che ancora oggi le giovani generazioni pagano a caro prezzo con il ricatto occupazionale, e che ancora oggi ha una forma mafiosa nel caporalato che inquina le periferie di tutto i Mezzogiorno, e che costituiscono enormi e pericolose riserve elettorali. Contro queste forze mafiose proprio questo comune ha avuto un grande ruolo, si pensi al nostro unico parlamentare, il senatore Pietro Alò di Villa Castelli, di Rifondazione Comunista, formatosi nel ‘Circolo Lenin di Puglia’ ed eletto nella coalizione dei Progressisti che riuniva dal PDS al PRC sino ai Verdi, che ebbe un ruolo determinante insieme ai sindacalisti della CGIL di Villa Castelli e del PDS Partito Democratico della Sinistra nella lotta contro caporalato e che ha lasciato un libro importante dal quale partire: ‘Il caporalato nella tarda modernità’, pubblicato postumo nel 2010 e membro della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi” e sempre impegnato per i diritti del Popolo Curdo ancora oggi privo di una terra.
Ma non dimentichiamo le risorse elette nel parlamento europeo dalle forze progressiste nel centro Italia: per il Partito democratico, nella tradizione: Nicola Zingaretti nel centro Italia, e, importantissima l’elezione di Marco Tarquinio, per rinvigorire la svolta pacifista, solidaristica e terzomondista del partito, che non sarà una organizzazione di burocrati, ma un costante sistema che si rinnova nell’incontro con i movimenti. Dispiace la mancata elezione dell’ottimo funzionario di partito Marco Pacciotti constatiamo che, nel mancato seggio, non siano state sufficientemente valorizzate e premiate dall’elettorato e costituissero una grande impegno in direzione della inclusività e del welfare. Nei collegi del nord riconfermato il nostro capogruppo S&D per l’Italia, Brando Benifei, eletto in quota PD già esponente della Sinistra Giovanile, eletto il parlamentare del PD Alessandro Zan, attivista dei diritti civili per le identità LGBTQ+ e promotore di una legge con la quale è bene ricordarlo, i liberal-democratici non si schierarono, e soprattutto Cecilia Strada, già presidente dell’ONG Emergency, figlia dell’indimenticato Gino Strada esponente di quell’idea di accoglienza, supporto, assistenza ai migranti e ai rifugiati. Un processo di rinnovamento, è quello attivato da energie per la pace e l’antifascismo.
Anche in questo caso i parlamentari dei compagni di Verdi e Sinistra Italiana, costituiscono al fianco del nostro Partito Democratico membro del PSE quell’energia pulita necessaria: l’antifascismo di Ilaria Salis, contro il regime ungherese è stato premiato. La docente Ilaria Salis, che ha avuto il coraggio di manifestare contro il neofascismo in Ungheria, e che abbiamo visto in catene, privata delle più elementari libertà e della dignità di essere umano e cittadina italiana ed europea sarà europarlamentare nell’eurogruppo The Left, una rivincita contro l’autoritarismo reazionario di Orban e il silenzio colpevole e ammiccante della destra italiana di Salvini e Meloni.
Vediamo un grande risveglio di coscienze politiche che non si limitano alle campagne elettorali: dai movimenti studenteschi, ai movimenti per la pace, a quelli per la solidarietà, un ecologismo sempre più importante, con la sfida contro il Climate Change e presto un altermondismo che proprio in contestazione al G7 che si svolgerà in Puglia troverà nuove energie per l’ondata di sinistra d’opposizione che si svilupperà nel prossimo autunno caldo, con le mobilitazioni dei sindacati.
E non dimentichiamo il referendum al fianco della CGIL per rottamare il Jobs Act di Renzi (non dimentichiamo la campagna di fango di Renzi nei confronti del nostro Partito, della CGIL e delle associazioni di solidarietà, che mostrano il vero volto di una destra liberista mascherata) e riusciremo a stralciare quella pagina nera nella storia del Partito democratico. Possiamo con soddisfazione notare Renzi con il suo partito misto non è entrato in Europa, gli elettori hanno punito il suo liberismo e i suoi seggi sono stati redistribuiti ai partiti di sinistra e hanno portato Tarquino in europarlamento.
Si apre una stagione di scontro e di divaricazione tra sinistra e destra e siamo sicuri di essere dalla parte giusta della storia come insieme democratici, sinistra e verdi, nei rispettivi gruppi politici europei S&D, Green e Left, che quando si connettono infliggono pesanti sconfitte alle destre, come sulla decarbonizzazione, le politiche green, il new deal Europeo sempre più necessario, la transizione tecnologica e digitale, la dematerializzazione del denaro e i controlli digitali contro gli evasori fiscali, l’eliminazione delle fonti inquinanti, gas, carbone e petrolio, il contrasto alla lobby del nucleare e la denuclearizzazione d’Europa, l’impegno per la Pace contro una rimilitarizzazione dei giovani cittadini e l’emancipazione piena di ogni forma di libertà d’espressione e di pensiero, contro la censura di un fascismo di ritorno come segnalato dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e dall’Associazione Italiana Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, il contrasto a ogni forma di fenomeno mafioso e di malavita organizzata, come fa da decenni Libera e dei tentativi della malavita di infiltrazione nel sistema pubblico, la necessità di procedere alla rimozione dei medici obiettori di coscienza dai consultori e dagli ospedali per la libertà d’aborto e le tante conquiste da difendere: dal divorzio al diritto da conquistare all’eutanasia, e infine e più importante lo ius scholae e lo ius solis, perché chi nasce o studia in Italia e in Europa deve essere italiano ed europeo, senza distinzioni di cultura, religione o nazionalità.
Dal punto di vista elettorale, nel ringraziare la squadra che ha contribuito al successo del partito a livello locale, in particolare nel nostro piccolo comune, occorre un calcolo numerico di trend del Partito democratico che torna ai suoi normali parametri elettorali: Elezioni europee 2024: 726 voti (15,49%), bene anche la ripresa dei nostri compagni di sinistra: Pace, Terra e Dignità 142 voti e Verdi-Sinistra 130 voti. Superata dunque la sfiducia nei confronti dei partiti dell’antipolitica nel 2019 dei comici d’avanspettacolo, che oggi sono sotto il 10% in Italia e devono trattare con il Partito Democratico per le future coalizioni, occorre notare che sebbene nel 2019 i voti del PD fossero 341 (6,59%), nel 2014 erano esattamente gli stessi di oggi: 696 (12,84%), nel 2009 704 (14,12%), nel 2004 (con il nome lista uniti nell’Ulivo 784, (18,03%). Ovviamente con una media costante di voti delle forze a sinistra del PD tra i 300 e 400 voti. Una nota di storia elettorale locale il PDS e i poi DS, così come anche il PRC, hanno avuto una storia di minoranza in un contesto nel quale era difficile per un partito in avanti rispetto al tessuto socio-culturale, nonostante le enormi energie in campo. I risultati migliori della sinistra, in un comune dove le ingerenze della destra e del centro sono sempre state forti sull’elettorato, fu del Partito Comunista Italiano, prima della sua scissione in PRCI e PDS, con 850 voti (19,69%) nel 1989, 1168 voti (27,52%), nel 1984, 892 voti (22,51%) nel 1979. Sono certamente voti in una realtà dove la sinistra non è mai stata prima, e dove si conquistava la fiducia degli elettori come forza di contrasto al centro e alle destre, in realtà di svantaggio socio-economico. Tra i tanti dirigenti e militanti del Partito Comunista Italiano (prima della scissione) a Villa Castelli ricordiamo: Ligorio, Alò, Biondi, Ciracì, Miccoli, Siliberto, Sasso, Suma. Una sinistra che è quasi sempre stata minoranza ma che è sempre stata un’energia progressista pulita e che continua il suo percorso. Perché siamo convinti, che i voti conquistati per coscienza politica, civile, umana, valgano sempre più.
Se le destre e l’antipolitica continuano ad ottenere larghe maggioranze nel nostro comune, è evidente che c’è un problema, questo problema è di natura socioeconomica e culturale. Non si fa abbastanza per respingere idee malsane, di arrivismo, dell’idea di un arricchimento facile, dell’egoismo personale e familistico. Non si fa abbastanza per educare alla diversità e alla per contrastare quel mondo illusorio, quanto socialmente e culturalmente degradato, generato dall’idea berlusconiana di società, prodotta da Forza Italia, dalla Lega e da Fratelli d’Italia, con l’aggravante di derive nazionalistiche e di finta morale teocon di certi settarismi beceri, che sono fuori da ogni logica di progresso, sono quelle idee, quei disvalori corrotti, che costituiscono quel peso che impedisce al nostro Paese, l’Italia, di svilupparsi nella giusta direzione in Europa.
Il Segretario del Partito Democratico di Villa Castelli
Dr. Benedetto Ligorio, Ph.D.